Milano, 1985, Michele Croce, protagonista della malavita milanese a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, rinchiuso in una cella di sicurezza racconta la sua storia rispondendo alle domande di un magistrato. Di origine catanese, il suo destino, almeno agli inizi, non è diverso da tutti gli emigrati meridionali arrivati a Milano negli anni Cinquanta: miseria, sfruttamento e frustrazione. Finché negli anni Settanta scoppiano prima la rivolta giovanile e poi il terrorismo. Michele è un ribelle, solo che la sua ribellione si compie entrando a far parte della malavita.